CRINALE DI VIA LUNGA
Partendo dal borgo storico di Castelvetro, questo percorso, il terzo legato al Museo “Rosso Graspa”, offre interessanti panorami sul borgo e sulla valle del torrente Guerro. Questa zona di alto interesse paesistico è modellata da un paesaggio agrario ancora fortemente caratterizzato dalle forme tradizionali di coltivazione e dell’organizzazione poderale, con una stratificazione straordinariamente ricca di insediamenti colonici nella quale è facile riconoscere la variata tipologia dell’architettura rustica di almeno quattro secoli: case-torri cinquecentesche e corti chiuse seicentesche si alternano a residenze padronali dei due secoli successivi.
La zona è animata dal corso del torrente Guerro che ne costituisce l’asse fondamentale: risalendo il suo corso appare sullo sfondo il nucleo compatto del centro storico di Castelvetro. Per la sua importanza la Valle del Guerro è stata riconosciuta come area di notevole interesse paesaggistico dal Ministero dei Beni e delle attività culturali con due distinti decreti del 19 giugno 2018. Luogo evocativo dell’Emilia-Romagna da tutelare e promuovere.
Percorso e punti di interesse:
1. STAZIONE PANORAMICA – TORRENTE GUERRO (Via Bortolini)
Se percorriamo la via Destra Guerro, che risale l’omonima valle verso Castelvetro, troviamo sulla destra il torrente che in epoca medioevale era conosciuto come “Gherlo”. Si tratta di un corso d’acqua affluente del Fiume Panaro, che rappresenta un importantissimo valore ecologico in quanto contiene un gran numero di ecosistemi connessi tra loro. Sono riconoscibili, nella zona vicina all’alveo, i terrazzi fluviali, prodotti dall’erosione del corso d’acqua.
2. STAZIONE VEGETALE – PIANTA DI NOCE (via Bortolini)
Inerpicandoci verso via Lunga, mentre percorriamo la carreggiata di via Bortolini, possiamo trovare alcuni esemplari di noce. Questa pianta è particolarmente importante per la cultura agricola perché utilizzata per produrre il celebre liquore locale chiamato “Nocino”.
Secondo la tradizione, per fare un ottimo nocino, occorreva raccogliere le noci la notte di San Giovanni Battista (23 Giugno), lasciarle macerare nell’alcool fino alla festa di Ognissanti (1 Novembre) e infine imbottigliare.
3. STAZIONE VEGETALE – ULIVETO (via Lunga)
Se percorriamo la via Lunga, che si sviluppa sulla cresta della collina parallela al torrente Guerro, incontriamo un insolito tipo di coltivazione: l’uliveto. Sembra che siano stati i Romani i primi a portare l’ulivo su queste colline. Nel corso dei secoli, a causa del verificarsi di eventi climatici, questa coltivazione era quasi scomparsa; oggi è stata nuovamente ripresa e ricominciamo a vederne i paesaggi su queste colline.
4. STAZIONE VEGETALE – SIEPI CAMPESTRI (via Lunga)
Procedendo verso Nord ci troviamo su una strada di crinale circondata da siepi: sono i resti di alcune delle siepi campestri che nel passato coronavano le strade. Questi schermi verdi, che svolgono oggi come allora una funzione di confine, sono importantissimi corridoi ecologici per la fauna selvatica. Tra i vegetali che compongono queste siepi possiamo riconoscere biancospino, prugnolo selvatico, rosa canina e tante altre specie, ciascuna delle quali era conosciuta per proprietà ed usi medicinali.
5. STAZIONE PANORAMICA – VISTA DA VIA LUNGA (via Lunga)
Una volta superate le siepi di via Lunga, raggiungiamo un punto panoramico da cui possiamo ammirare una notevole vista del borgo murato di Castelvetro. Se osserviamo verso Sud è ben visibile il borgo che si erge sulle colline limitrofe, in posizione dominante. Se riusciamo a spingere il nostro sguardo ancora più lontano, forse riusciamo a intravedere in lontananza, ancora più a Sud, il crinale dell’Appennino.