La zona collinare di Castelvetro ci offre un’altra preziosa perla, rivelandoci questa piccola azienda nella quale il tempo sembra essersi fermato, da quando il Cavalier Mario Balugani intraprese l’arte di creare vino Lambrusco, con profondo amore, partendo dalla vigna per arrivare alla bottiglia. Il cascinale che ospita i locali adibiti alla vinificazione, appare attraverso un sapiente restauro, integro nel suo stile colonico fatto di mattoni e sassi. Il portico, dalle volte a crociera, lascia intravedere un panorama mozzafiato sul crinale, dal quale in bella simmetria si dipartono i filari di vite dei cinque ettari di proprietà.
Dal 1985, il figlio Roberto ha fatto della continuità nella preservazione delle antiche tradizioni enologiche locali, la propria filosofia di vita, selezionando Lambruschi di carattere, ben strutturati, tesi a sfruttare al meglio le condizioni d’elezione derivanti sia dai vitigni che dalla perfetta esposizione e composizione del terreno.
Essere vignaiolo che vinifica è privilegio raro ed è condizione assolutamente premiante dal punto di vista dei risultati pratici conseguibili, tant’è che qui ne abbiamo un’importante riprova assaggiando questi prodotti a dir poco entusiasmanti. Balugani conosce tecnologie di vinificazione moderne, d’avanguardia, ma sa utilizzare anche tecniche molto antiche e complesse, come quelle adottate per realizzare il vino di punta dell’azienda, lo “Sfecciato”, ottenuto attraverso il prestigioso metodo classico o champenois. Il termine sfecciato significa privato della feccia, che è l’insieme di sedimenti prodottisi naturalmente durante la rifermentazione in bottiglia.
L’atmosfera che si respira in questa cantina è quella che può trasmetterci la consapevolezza di essere giunti in un luogo non contaminato dalla frenesia del business, ma nel quale prevale il respiro di un vivere secondo ritmi naturali, dettati dallo scorrere delle stagioni, tipico di una sapienza contadina, sempre più difficile da incontrare e da difendere.